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File:Telefono automatico a batteria centrale (BCA) - Museo scienza tecnologia Milano 12137.jpg

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telefono automatico a batteria centrale (BCA) - S62 Bigrigio.   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Author
Società Italiana Telecomunicazioni Siemens S.p.A. (SIT Siemens) (costruttore/ produttore), Saltini Lino (designer)
Title
telefono automatico a batteria centrale (BCA) - S62 Bigrigio.
Description
Italiano: Apparecchio da tavolo a posta mobile, costituito da una monoscocca in plastica stampata color grigio che racchiude la suoneria e i meccanismi del combinatore. Nella parte anteriore della scocca è presente un foro da cui fuoriesce il disco combinatore in plastica trasparente a dieci cifre da 1 a 0. Il microtelefono, sempre in plastica grigia, poggia direttamente sui due vani ricavati nella parte superiore della scocca. In questi due vani sono presenti due tasti di interruzione linea con funzioni di forcella. Il microtelefono racchiude il trasmettitore (microfono a carbone) e il ricevitore (a bobina e calamita), uniti da una parte centrale che funge da impugnatura. Dal microtelefono fuoriesce un filo in plastica morbida di colore nero che lo collega al corpo del telefono. Sotto al telefono è presente una rotella per la regolazione del volume della suoneria.
Funzione

Questo telefono veniva collegato alla rete telefonica e permetteva all'utente di raggiungere qualunque abbonato sulla rete in modo automatico. In realtà fino al 1970 circa, in Italia le chiamate interurbane necessitavano ancora di una commutazione manuale.

Modalità d'uso

L'alimentazione di questa tipologia di telefoni automatici a batteria centrale si trovava nella centrale e l'alimentazione del microfono avveniva attraverso la linea telefonica. Sollevando il microtelefono i tasti di interruzione linea si sollevavano e chiudevano il circuito di alimentazione del microfono (telefono in servizio). Contemporaneamente un segnale proveniente dalla centrale generava nel ricevitore il segnale di libero. Una volta sollevato il microtelefono e verificata la disponibilità della linea, l'utente utilizzava il disco combinatore per inviare alla centrale gli impulsi di selezione. Il disco aveva infatti un contatto in serie alla linea che si apriva a brevi intervalli durante la rotazione di ritorno: questi impulsi di apertura della linea corrispondevano a brevi interruzioni di corrente che rappresentavano i segnali di selezione. Questi segnali, giunti in centrale, azionavano i meccanismi automatici predisponendo il contatto con la linea dell'utente desiderato. Nel telefono dell'utente chiamato (analogo a quello chiamante) veniva così attivata la suoneria, attirando così l'attenzione. Sganciato il microtelefono si chiudeva la connessione tra i due telefoni e la conversazione poteva iniziare.

Notizie storico-critiche
A partire dagli anni '50, il telefono cominciò a modificarsi dal punto di vista dei materiali e della forma. L'introduzione delle materie plastiche e il peso crescente del design nella società iniziarono a modificarne l'aspetto. L'aspetto ergonomico rimaneva invece immutato, essendo legato alla distanza bocca/orecchio anche dal punto di vista tecnico. Alla fine degli anni '50 si assistette a un boom delle richieste di allacciamenti telefonici e questo spinse i fornitori di servizi a unificare gli apparecchi per far fronte ai problemi legati alla produzione e alla manutenzione. Questo telefono rappresenta il modello unificato mod. S62, del 1962, opera del designer Lino Saltini che già aveva messo a punto il mod. S59, primo modello unificato SIP. Il "Bigrigio", creato dalla Siemens, verrà poi prodotto per conto della SIP dalla Italtel. Fu il primo dei telefoni noleggiato dalla SIP subito dopo la nazionalizzazione. Del telefono esistevano due versioni: una da scrivania e una da installare al muro Le profonde revisioni dell'apparato produttivo si intrecciavano con la necessità di reinterpretare le tipologie tradizionali dei prodotti domestici, alla luce delle possibilità offerte dai nuovi materiali; reinterpretazione che venne svolta dal design che per la prima volta in Italia fu un interlocutore strategico delle piccole e medie industrie tecnologiche Tra la fine degli anni Sessanta, e soprattutto negli anni Settanta, si diffuse poi l'abitudine di avere più spine telefoniche all'interno dello stesso appartamento. Scompariva il telefono fissato a muro sulle pareti del corridoio o dell'ingresso. Anche se non si era ancora affermata l'idea del telefono come strumento "individuale" e "personale" di comunicazione, cosa che sarebbe avvenuta solamente con la diffusione dei cellulari negli anni Novanta, ci si stava avviando verso un uso del telefono che prevedeva una maggiore privacy per tutti i componenti della famiglia.
Date between 1971 and 1971
date QS:P571,+1971-00-00T00:00:00Z/10,P1319,+1971-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1971-00-00T00:00:00Z/9
Medium carbone
Dimensions height: 125 cm (49.2 in); width: 22 cm (8.6 in)
dimensions QS:P2048,125U174728
dimensions QS:P2049,22U174728
institution QS:P195,Q947082
Accession number
12137
Object history Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
References
  • Telecomunicazioni voce (1988) Telecomunicazioni: la voce : Mostra storica, Milan
  • Soresini F. (1995) Telefoni : Telephone Sets, Milan
  • Branzi A. (2007) Capire il design, {{{BIB3L}}}, pp. 200−202
  • Foddis G. (1972) Telefonia : fondamenti, commutazione, teleselezione, impianti privati, reti e linee, alte frequenze, ponti radio, comunicazioni sottomarine e spaziali, Milan
Source/Photographer Catalogo collezioni (in it). Museoscienza.org. Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.
Permission
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